Sono rimaste pochissime le banche che ancora concedono la cessione del credito per il superbonus. E tra queste, praticamente tutte hanno elevato i costi del servizio. Vediamo insieme l’elenco degli istituti di credito presso i quali si può ancora richiedere la cessione del credito per il superbonus e quali, invece, hanno chiuso i battenti.
Quali banche accettano ancora la cessione del credito
Secondo la rilevazione effettuata dal settimanale Plus – Il Sole 24 Ore tra 20 istituti di credito, solo quattro banche al momento effettuano ancora la cessione del credito per il Superbonus 110: Bper Banca, Banco Desio, Mps e Poste Italiane, a cui si aggiunge Banca Carige che si inserisce nell’orbita dell’offerta di Bper.
In particolare, ecco le condizioni applicate dalle diverse banche: per il Superbonus 110 con spesa massima da 15 mila a 96 mila euro e credito (teorico) per l’utente di 105.600 euro:
- Banco Desio: importo riconosciuto: 92.928 euro; trattenuta del 12% (dal precedente 9.1);
- Bper: importo riconosciuto: 95.040 euro; trattenuta del 10%;
- Mps: importo riconosciuto: 96.001 euro; trattenuta del 9.1% (dal precedente 7.3 per cento);
- Poste Italiane: importo riconosciuto: 96.001 euro; trattenuta del 9.1%.
Occorre poi prestare attenzione alle diverse condizioni di clientela per poter accedere alla cessione del credito; ad esempio, per poter chiedere la cessione del credito a Bper Banca occorre essere clienti fin dal gennaio 2022.
Quali banche non accettano più la cessione del credito
Tra le banche e assicurazioni con il servizio di cessione del credito per il superbonus 110 in stand by si annoverano:
- Axa: servizio sospeso da maggio 2022 per verifica plafond disponibile
- Banca Generali: sospensione da febbraio 2022 per raggiungimento ta capacity
- Banca Sella: sospeso da maggio 2022 per raggiungimento capacità compensazione
- Bnl – Bnp Paribas: sospeso da maggio 2022 per smaltimento domande
- Bpm: sospeso da marzo 2022 per raggiungimento volumi di capienza, non vi è certezza sulla possibile ripresa del servizio
- Credem: sospensione da febbraio 2022 per assorbimento di tutta la tax capacit
- Fineco: sospeso da aprile 2022 per smaltimento pratiche
- Generali: sospeso per smaltimento pratiche attuali
- ICCREA: sospeso da febbraio per assorbimento tax capacity
- Intesa Sanpaolo: sospeso da febbraio per assorbimento tax capacity
- Reale Group: sospeso da aprile 2022 per esaurimento capacità fiscale
- Unicredit: sospeso da aprile 2022 per esaurimento capacità fiscale
- Unipol: sospeso da giugno 2022 per saturazione capacità massima per l’acquisto di crediti.
Per tutti gli istituti, le pratiche acquisite verranno gestite alle condizioni vigenti, mentre per quelle prese in carico non sempre vi è garanzia di effettiva finalizzazione.